ZNet | Central America & Caribbean |
Maestra: la Marcia delle matite |
Di Jane Franklin; 4 marzo 2013 |
“Maestra”
è una celebrazione della gioia di insegnare e di imparare malgrado tutti gli ostacoli.
Il trionfo della rivoluzione cubana del gennaio 1959 ha aperto la strada per
mettere in pratica gli obiettivi della rivoluzione, le ragioni per avere
una rivoluzione, in primo luogo. Uno degli scopi era di istruire tutti,
comprese quelle persone che mai prima avevano avuto un’occasione di leggere o
perfino di scrivere i loro nomi.
“Dopo due
anni di pratica rivoluzionaria, i Cubani erano pronti a portare l’istruzione a
tutti quelli che ne erano stati esclusi dal colonialismo e dalla dittatura. Il
1° gennaio 1961, Cuba ha iniziato la sua Campagna nazionale di
alfabetizzazione, che è diventata un successo storico e un modello per altre
nazioni. Che rivoluzione è stata! Circa un milione di persone si sono
mobilitate per eliminare l’analfabetismo in un anno; più di 250.000 operatori
dell’alfabetizzazione e 707.000 adulti che hanno imparato a leggere e a
scrivere. Oltre 100.000 di questi insegnanti avevano meno di 18 anni ed
essi sono il centro di questo eccitante documentario diretto e prodotto da Catherine
Murphy.
“Maestra”
è incentrato su nove alfabetizzatori che ci diranno non soltanto di come hanno
insegnato, ma di come hanno imparato, dell’effetto durevole sulla loro vita che
ha avuto la loro partecipazione a un movimento che ha portato gioia non solo ai
loro studenti ma a loro stessi e a chiunque altro a Cuba, tranne i contro
rivoluzionari. Nel descrivere un’esperienza di trasformazione, la maestra Norma
Guillard dice: ” Ho iniziato a innamorarmi di questa sensazione di
indipendenza.”
“Le storie
degli alfabetizzatori sono intrecciate in modo scorrevole con filmati di
archivio e fotografie di loro in azione. Alcuni hanno insegnato in zone urbane.
La maestra Griselda Aguilera aveva soltanto 7 anni quando ha chiesto di aderire
alla Campagna di alfabetizzazione. Ovviamente troppo giovane per essere mandata
in zone di campagna, le hanno assegnato come alunno un uomo di 58 anni che
viveva vicino a casa sua. Li vediamo, sono seduti uno di fianco all’altra,
mentre l’uomo impara a leggere. Griselda dice che non c’è differenza tra
di loro, nessuna aria di superiorità, “c’era tantissima
fiducia.”
La
maggior parte degli insegnanti si erano trasferiti in campagna dove
l’analfabetismo era diffuso. Erano giovani di età di ginnasio, che lasciavano
la loro casa per la prima volta. Prima di tutto, dovevano avere il coraggio di
voler partecipare a un’avventura di questo genere. Come ci dice la
maestra Diana Balboa, molti genitori erano riluttanti che i loro figli “si
unissero a un esercito di chi realmente sapeva che cosa”, ma gli studenti hanno
prevalso e”siamo andati là.”
La
Maestra Daisy Veitia ricorda una sessione di tirocinio di 15 giorni che ha
insegnato loro non solo come insegnare ma a essere “come i dottori di famiglia
di oggi, che aiutano a creare abitudini sane, abitudini di vita.”
L’equipaggiamento standard comprendeva un’uniforme, una coperta, un’amaca, due
libri di testo, matite e una lanterna per fare luce quando si insegnava di
sera.
Vivevano
nelle case delle persone che erano i loro allievi e anche i loro insegnanti.
“Maestra” mostra lo scambio che si verificava quando i giovani insegnanti si
immergevano in una cultura che era diversa dalla vita di città, dove delle
volte mancava l’elettricità o l’acqua corrente. Come ricorda l’ex studente
Carlos López, gli insegnanti alfabetizzatori lavoravano nei campi e nelle case
in modo che “diventavano come una famiglia dove tutti lavorano insieme.”
“Maestra”
presenta i frutti del loro lavoro. Vediamo un uomo, che ha forse trenta
anni, che scrive con intensità il suo nome, Pablo Benitez, su una lavagna e poi
voltandosi raggiante alla videocamera che stava registrando la sua gioia per
saper scrivere il suo nome invece di usare una X o un’impronta digitale.
La loro
vita non era fatta di lavoro e di nessun divertimento. Quando guardiamo i
filmati di archivio dei canti e delle danze, la Maestra Ivonne Santana ci
dice:” La sera facevamo delle feste e si ballava. Ci divertivamo e passavamo il
tempo piacevolmente.
Questa,
però, non è una favola pastorale. In aprile, nel bel mezzo della campagna di
alfabetizzazione, è arrivata l’invasione della Baia dei porci. Daisy
Veitia ricorda come sono arrivati i suoi parenti per portarla a casa, ma lei
gli ha detto che sarebbe rimasta anche se tutti se ne fossero andati.
L’invasione
è stata respinta in 72 ore, ma il pericolo per gli alfabetizzatori continuava.
I contro rivoluzionari avevano già ucciso due giovani insegnanti, Conrado
Benítez e Pedro Morejón, e nei mesi successivi sarebbero stati assassinati Delfin
Sen Cedré e Manuel Ascunce Domenech insieme a uno studente di Ascunce,
Pedro Lantigua. Agli alfabetizzatori si consigliava di stare dentro di
notte. La Maestra Adriana Santana ricorda come una notte ci sono stati dei
colpi alla porta e grida di: “Portate fuori gli alfabetizzatori, portate fuori
gli alfabetizzatori.” Il contadino della casa gli ha detto: “Non ho paura di
nessuno di voi.” Diana Balboa dice che le uccisioni la hanno resa ancora più
determinata “perché era una cosa bellissima quello che stavamo facendo.”
Alla fine
della Campagna di Alfabetizzazione in dicembre, avendo realizzato la loro
missione, migliaia di insegnanti alfabetizzatori sono arrivati all’Avana.
Vediamo dei meravigliosi materiali di archivio di queste persone che
marciano verso Piazza della Rivoluzione mentre trasportano enormi matite,
simboli dell’apprendere, levate in alto come bandiere. Ricordando quel
giorno, Norma Guillard dice: “E’ stato un evento enormemente forte perché
eravamo così tanti, uomini e donne alfabetizzatori, tutto molto giovani. Porto
con me quei ricordi.”
“Maestra” ci trasporta vicino al cuore della Rivoluzione Cubana.
***
Historian Jane Franklin is the author of Cuba and the U.S. Empire: A Chronological History.
E-mail Jane Franklin: janefranklin@hotmail.com